La polemica di Pievani e Mancuso su scienza e religione.

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MarcoMenic
view post Posted on 16/6/2014, 13:40 by: MarcoMenic




Conosco soltanto i "contro RAtzingher" e non gli altri. Limitandomi a questi, e in generale alle prese di posizioni "scientiste" contro Ratzingher (e anche il suo predecessore) mi sembra che inventino una caricatura, attribuendo a questi pontefici tesi ottocentesche quasi fossero, entrambi docenti universitari di filosofia, dei sempliciotti. La difesa del tomismo di entrambi i pontefici non ha a che vedere con la superiorità della fede, unica, contro il relativismo scientista ma con la difesa di una linea filosofica, iniziata in GRecia, che tenta in vario modo, compreos il cristianesimo e la scienza, di lottare contro il nichilismo. Il relativismo con cui i due pontefici polemizzano, e che temono, non è quello scientifico bensì il nulla che equipara tutto, cancellando ogni certezza, comprese quelle scientifiche. Nella lotta dei due pontefici, scienza e cristianesimo stanno dalla stessa parte (e ci sta persino il marxismoe anche Adorno e Horkeimer) mentre dall'altra parte ci sono Gorgia e il consumismo, la commodificazione totale dell'uomo.
Aggiungo che anche io, ad una prima superficiale lettura, caddi nel tranello e solo le riflessioni di Glucksmann, immagino non sospettabile di simpatie cattoliche, mi hanno fatto ricredere.

CITAZIONE (Institor @ 15/6/2014, 12:18) 
E infatti Pievani non contesta a Mancuso la sua fede religiosa, ma il fatto che la voglia puntellare strumentalizzando, secondo lui, certi risultati della scienza.
Proprio per questo però obbietterei a Marco che anche il generale concetto di verità che lui sembra dare per oramai acquisito, può non essere condiviso. Anche richiamare Husserl non so se basti, visto che c'è chi considera il suo come uno dei casi più clamorosi di verbalismo inconcludente nella storia del pensiero contemporaneo.

Lo sperare di puntellare una fede con strumenbtalizzazioni ad hoc è fastidiosissimo e la posizione di Mancuso è indifendibile. Tra le due è la più debole, non ci sono, letteralmente, santi.
Non vorrei esser frainteso riguardo ad un concetto generale di verità. Il mio richiamo ad Husserl era, deliberatamente, quello di chiamare in causa un autore lontanissimo dalle mie posizioni - radicalmente storiciste - per giungere ad un terreno che immagino (immaginavo) largamente condiviso. Tra l'altro "La crisi" di Husserl è l'unico libro di Husserl che sono riuscito a leggere per intero...
Parlare qui è sempre un piacere :-)
 
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10 replies since 9/6/2014, 11:25   1150 views
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