note bibliografiche sul materialismo nella filosofia italiana

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eduardo58
view post Posted on 7/9/2014, 16:45




Brevi note bibliografiche sul materialismo nella filosofia italiana.


Quelle che seguono sono solo delle scarne note senza alcuna pretesa, una semplice traccia per seguire il materialismo nella storia della filosofia italiana.
Inoltre ho cercato di indicare, nei limiti del possibile, libri presenti in rete.

Un apripista del materialismo può essere considerato l'averroismo medievale (si veda il primo volume della Storia della filosofia italiana di Eugenio Garin su Library genesis; di Cecco d'Ascoli si può leggere L'acerba sia su Biblioteca italiana che su Internet archive, su quest'ultimo anche Vincenzo Paoletti, Cecco d'Ascoli. Saggio critico ,Carlo Lozzi, Cecco d'Ascoli e la musa popolare, Giuseppe Castelli, Ancora Cecco d'Ascoli e Dante; di Marsilio da Padova su Scribd Il difensore della pace, utente Filosofia in ita; su Internet archive, Baldassare Labanca Marsilio da Padova riformatore politico e religioso; su Scribd: Felice Battaglia, Marsilio da Padova e la filosofia politica del medio evo).
Una curiosità: Dante, seguace del tomismo, pone Averroè nel limbo insieme ai saggi pagani che non hanno potuto conoscere la rivelazione cristiana. Ma Averroè non solo l'ha conosciuta e non l'ha abbracciata, ma sostiene l'eternità del mondo e la mortalità dell'anima. Allora la domanda: perché Dante non mette Averroè all'inferno nelle arche degli eretici? Simpatie per l'averroismo?
Bruno Nardi, studioso del pensiero di Dante, fin dalla sua tesi di laurea sostenuta all'Università cattolica di Lovanio, dedicata a Sigieri di Brabante un averroista nel paradiso dantesco, mette in dubbio l'ortodossia tomista di Dante.
Il Nardi, nonostante il suo indubbio valore e l'interessamento di Giovanni Gentile non ottenne mai una cattedra universitaria, in quanto ex sacerdote gli era interdetto l'insegnamento dal concordato del '29.
Naturalmente, né Nardi, né tanto meno Dante sono ascrivibili al materialismo, ma è interessante osservare il formarsi di crepe nel muro dell'ortodossia.

Prescindendo da questo precedente, si può dire che il materialismo nella filosofia italiana ha un atto di nascita ben preciso: il ritrovamento in un monastero tedesco da parte di Poggio Bracciolini di un libro che si credeva perduto il De rerum natura di Lucrezio (l'importanza di questa scoperta per la cultura europea è stata messa in luce da Stephen Greenblatt, Il manoscritto. Come la riscoperta di un libro perduto cambiò la storia della cultura europea, si veda Scribd utente Grattacielo).
Questo portò ad una rinascita dell'epicureismo che, dati i tempi, non poteva che avere una coloritura cristiana.(l'epicureismo aveva già fatto la sua comparsa alla corte dell'imperatore Federico II di Svevia, si veda il già citato Garin, allo stesso imperatore o ad altri personaggi della corte era stato attribuito il leggendario Trattato dei tre impostori si veda:
http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_dei_tre_impostori).
Il più importante tentativo di conciliazione fra epicureismo e cristianesimo si deve a Lorenzo Valla,
autore del De voluptate o De vero bene ( si veda Scribd utente Grattacielo; per l'epicureismo rinascimentale si può vedere il primo volume della Storia della filosofia italiana di Eugenio Garin,
consultare Library Genesis ricerca ad nomen, e Antologia filosofica Marzorati vol. VI pagg. 839 seg.,su Scribd utente Filosofia in ita4, sull'epicureismo cristiano il vol.II della Controstoria della filosofia di Michel Onfray, consultare Library genesis oppure il blog Ladri di Biblioteche 3, mese luglio 2014; utili le due antologie di Prosatori latini e di Prosatori volgari del '400 entrambe su Internet archive; si veda anche il primo volume della Storia del materialismo di Oscar Lange su Scribd utente Grattacielo).

Una visione materialistica ha sicuramente Nicolò Machiavelli (oltre alle opere maggiori si vedano le “Istorie fiorentine”, in particolare le pagine dedicate al tumulto dei ciompi, ci sono accenti che richiamano il materialismo storico di Marx; per le opere: Liber liber, Biblioteca italiana, su Internet archive opere di e su Machiavelli).

Tutta la filosofa della natura rinascimentale offre spunti materialistici in particolare il panteismo bruniano ( le opere di Telesio, Campanella e Bruno sono facilmente reperibili, si possono consultare: Liber Liber, Biblioteca italiana, Internet archive, Library genesis, Google libri, Scribd, oppure effettuare una ricerca con Google magari sui Torrent; da vedere anche le singole Introduzioni ai filosofi su Scribd, Library genesis, Da solo; molto utile Uomo e natura nella filosofia del Rinascimento a cura di Carlo Colombero Loescher editore, purtroppo non consultabile on line da cercare in biblioteca; per i rapporti tra filosofia naturale rinascimentale e materialismo si veda il primo volume della Storia del materialismo di Oscar Lange su Scribd utente Grattacielo; interessante di Ernest Cassirer, Individuo e cosmo nella filosofia del rinascimento Library genesis;
su Internet archive si può trovare il vecchio ma utile: Francesco Fiorentino, Il panteismo di Giordano Bruno; più recente Yates, Giordano Bruno e la tradizione ermetica, Scribd oppure Library genesis; su Internet archive: Vincenzo Spampanato, Vita di Giordano Bruno, ancora fondamentale; sempre su questo sito i due volumi dedicati a Telesio da Francesco Fiorentino, hegeliano del circolo napoletano di Bertrando Spaventa).

Tendenze materialistiche più esplicite sono presenti nella variegata corrente dei Libertini.
Il primo germe di questa corrente viene individuato nell'aristotelismo dell'università di Padova, in particolare in Pietro Pomponazzi sostenitore della mortalità dell'anima ( la sua opera principale su Library genesis; per l'aristotelismo padovano si può vedere il già segnalato volume della Marzorati
pagg. 607 segg. ; del summenzionato Bruno Nardi si veda su Internet Archive: L'aristotelismo padovano; poco utile ai nostri fini L'età dei libertini di Onfray, perché ignora totalmente il contributo italiano, comunque su Library genesis; invece di grande utilità Il pensiero libertino a cura di Ornella Pompeo Faracovi Loescher, non presente in rete da cercare in biblioteca; preziosa la voce Libertinismo di Wikipedia con numerosi rimandi sia interni che esterni).
Il più coerente materialista fra i Libertini italiani è sicuramente Giulio Cesare Vanini che condivide
il martirio con Bruno ( a Vanini è dedicato un importante sito: www.iliesi.cnr.it/Vanini/
per le opere consultare Scribd e Da solo, ricerca ad nomen).

Il seicento è il secolo dominato dal ferreo controllo dell'Inquisizione non solo sull'espressione del libero pensiero (censura preventiva, imprimatur), ma anche sulle coscienze con la diffusione della confessione auricolare ( si veda Adriano Prosperi, Tribunali della coscienza, non disponibile in rete).
Si teorizza, allora, la legittimità della dissimulazione ( Torquato Accetto, La dissimulazione onesta,
ampiamente disponibile, cercare con Google).
Tra il 1688 e il 1697 l'inquisizione celebra a Napoli il processo contro il gruppo degli “ateisti” che studiavano il pensiero atomista. Si tratta di membri dell'Accademia degli Investiganti ( si veda ad vocem Wikipedia e Treccani.it), che sosteneva la filosofia “moderna” contro gli “antichi”, si leggevano e commentavano, anche pubblicamente, le opere di Cartesio, Gassendi e soprattutto il De rerum natura di Lucrezio (si veda L. Osbat, L'inquisizione a Napoli. Il processo contro gli ateisti, da cercare in biblioteca; notizie interessanti in Liliana De Venuto, Le osservazioni di Girolamo Tartarotti sulla “Lettera in difesa della moderna filosofia” di Giuseppe Valletta, da cercare con Google; la Lettera del Valletta si può leggere su Google libri; ampie notizie anche nella voce del Dizionario biografico degli italiani Treccani dedicata al poeta Basilio Giannelli di Cinzia Cassani, Treccani.it).
Il metodo scientifico ha una partenza strepitosa nella penisola con Galileo e la sua scuola (Torricelli etc.), ma poi le note vicende portano il paese dall'avanguardia alla retroguardia, dove purtroppo si trova tutt'ora (anche le opere di Galileo abbondano in rete, per Torricelli Scribd e Library genesis.)

Il Settecento, il secolo dei lumi, vede gli illuministi italiani, sia a Milano che a Napoli (i principali centri), impegnati in tematiche di carattere “civile”.
Le opere di Beccaria, dei fratelli Verri, di Filangieri, Genovesi, Galiani, Pagano etc. assicurano un posto di primo piano alla Penisola nel Gran Siecle
Consiglierei la lettura, più che di ponderosi trattati storici, politici etc., del “Giorno” di Parini a tutti i nostalgici dell'ancien regime, che assicurerebbe stabilità e trasmissione dei “valori” di padre in figlio, ultimo in ordine di tempo Peter Sloterdijk ( si proprio lui, l'autore di “Critica della ragione cinica”, si veda Marco Bascetta, Peter Sloterdijk, il profeta disilluso dell'ancien regime, comparso sul Manifesto, ma reperibile in rete, da vedere anche “Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell'economia mondiale” di Paolo Gila su Da solo).
Nel 1717 viene pubblicata postuma la traduzione di Alessandro Marchetti del De rerum natura di Lucrezio.
Il Marchetti, pur nel rispetto dello spirito di Lucrezio, procede ad una traduzione molto personale, che ne fa un'opera piuttosto originale (si veda Liber liber).
Interessante anche il Neutonianisimo per le dame di Francesco Algarotti (titolo definitivo: Dialoghi
sopra l'ottica neutoniana, presente su Liber liber).
In forma di brillante conversazione salottiera vengono esposte le teorie di Newton, con un recupero della tradizione galileiana in contrapposizione al razionalismo cartesiano.
Naturalmente le tesi dei materialisti francesi (Diderot, Holbach, Helvetius, La Mettrie. ecc.) ebbero largo corso.
La presenza di Condillac a Parma come precettore del giovane Duca, favorì il diffondersi del sensismo di origine lockiana. In questa occasione Condillac scrisse il “Corso di studi” che si può leggere su Google libri.
(Per un primo approccio: Gli illuministi italiani. Antologia a cura di L. Actis Perinetti su Library genesis, oltre alla solita Marzorati vol. XV pagg. 939 segg. su Sribd utente Filosofia in ita4)

L'ottocento è un secolo indubbiamente dominato dall'idealismo e dallo spiritualismo, tuttavia non manca una robusta corrente materialista che ha in Giandomenico Romagnosi il suo iniziatore e nei suoi allievi (Cattaneo e Ferrari) i prosecutori.
Romagnosi è erede della tradizione illuminista, filtrata attraverso gli Ideologues ( Main De Biran,
Destrut De Tracy etc.; qualcosa in italiano di questi autori è reperibile su Google libri, altrimenti in francese su Gallica Bibliotheque Nationale de France; per una introduzione: Sergio Moravia Il pensiero degli ideologues e sempre di Moravia Il tramonto dell'illuminismo, da cercare in biblioteca).
Le opere di Romagnosi, come anche quelle di Cattaneo e Ferrari, entrambi protagonisti di parte democratica del nostro Risorgimento, sono quasi tutte presenti in rete su numerosi siti: Google libri, Internet archive, Library genesis, Liber liber, Biblioteca italiana, etc. Tra le opere di Ferrari, tutte importanti da “Filosofia della rivoluzione” a “Rivoluzioni d'Italia”,opera di grande interesse sulla storia del nostro Paese, segnalo “La mente di Romagnosi” dedicata al suo maestro. Inoltre Ferrari, ben prima di Croce, operò una riscoperta di Gian Battista Vico, di cui curò l'edizione completa delle opere e a cui dedicò “La mente di Vico”.

Di qualche interesse le opere di Cristoforo Bonavino nel suo periodo razionalista, quando assunse lo pseudonimo di Ausonio Franchi (vedere Google libri).
Successivamente il Bonavino, rientrato in seno alla Chiesa cattolica, passò il resto della sua vita a confutare... Ausonio Franchi.
Tuttavia nonostante le sue debolezze teoriche ebbe una certa influenza sugli esponenti di parte democratica del nostro Risorgimento, come Carlo Pisacane.
Il Pisacane ha accenti che ricordano il materialismo storico di Marx.
E' controverso se, durante il suo soggiorno londinese, sia venuto a conoscenza di qualche opera di Marx, forse “La miseria della filosofia” scritta in francese, lingua che Pisacane conosceva, comunque la maggioranza degli studiosi lo esclude. (Per Pisacane: Google libri, Internet archive, Liber liber, su questo sito si può anche leggere “Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano” di Nello Rosselli).

Un discorso a parte si deve fare per Leopardi.
Per lungo tempo gli è stata negata la patente di filosofo e relegato al ruolo di poeta degli idilli ( si veda il famigerato saggio di Benedetto Croce in “Poesia e non poesia” dove lo definisce “un'esistenza strozzata”, reperibile su Internet archive).
Così generazioni di studenti hanno ignorato il materialismo e l'ateismo di Leopardi.
Finalmente nell'immediato secondo dopoguerra alcuni studiosi di orientamento marxista ne hanno sottolineato la statura filosofica ( Walter Binni, La nuova poetica leopardiana; Cesare Luporini, Leopardi progressivo; Sebastiano Timpanaro, Classicismo e illuminismo nell'ottocento italiano, tutti da cercare in biblioteca).
Contro questa interpretazione razionalista e progressista l'offensiva non poteva che partire da Adelphi, che pubblica un'antologia dello Zibaldone curata e prefata da Mario Andrea Rigoni e intitolata “ La strage delle illusioni”.
Rigoni nega il carattere progressivo del materialismo leopardiano e considera “La ginestra” , con le sue posizioni democratico-socialiste, non il naturale approdo del suo pensiero, ma una semplice parentesi.
Nell'ormai sterminata bibliografia sulla filosofia leopardiana segnalo: “Il nulla e la poesia. Alla fine dell'età della tecnica, Leopardi” di Emanuele Severino (su Da solo) e sempre di Severino “Cosa arcana e stupenda. L'occidente e Leopardi” (Scribd).
Numerosi sono i siti dove è possibile trovare opere di Leopardi, tra cui: Liber liber, Biblioteca italiana.
Su Internet archive numerose opere di e su Leopardi (ricerca ad nomen), tra cui la “Filosofia di Giacomo Leopardi” di Domenico Solimani (un tentativo di confutazione del materialismo ed ateismo leopardiano da parte di questo professore di Filosofia morale nel Collegio romano, come si legge nel frontespizio, con tanto di imprimatur) e il saggio di Francesco de Sanctis, “Studi su Giacomo leopardi” (su Liber liber anche “Leopardi e Schopenhauer”, giudicato fuorviante dai critici marxisti, perché le somiglianze tra i due sarebbero solo formali, apprezzato invece dallo stesso Schopenhauer), e la prima edizione dello Zibaldone curata da Giosuè Carducci,che dopo lunga e tenace battaglia, anche parlamentare, era riuscito a strappare le carte alla famiglia.

E siamo al Positivismo, che ha un antesignano in Carlo Cattaneo, e nella conferenza tenuta a Firenze da Pasquale Villari e intitolata “La filosofia positiva e il metodo storico” il suo atto di nascita (per il Villari: Internet Archive, Google libri)
Il principale esponente della filosofia positivista in Italia è Roberto Ardigò che tenne lungamente cattedra a Padova (per Ardigò e la sua scuola si veda Internet archive, sul positivismo italiano interessante Carlo Madrignani, Capuana e il naturalismo, saggio che va ben al di la del tema specifico).
Largo seguito ebbero in Italia i filosofi e scienziati materialisti : Moleschott (originario dei paesi bassi, tenne cattedra in Italia e in un certo senso si può considerare un esponente del positivismo italiano), Vogt, Buchner, Haeckel (si veda Materialisti dell'ottocento a cura di Arrigo Pacchi su Scribd utente Grattacielo)
La prima traduzione dell'Origine delle specie di Darwin, comparve nel 1864 per i tipi della Zanichelli di Modena a cura dello zoologo Giovanni Canestrini e di Leonardo Salimbeni.
Da allora fu tutto un profluvio di conferenze, opuscoli, saggi pro e contro l'evoluzionismo
(Barbara Continenza Darwin in Italia, i testi citati nell'articolo si possono trovare su Google libri e Internet archive http://www.treccani.it/enciclopedia/darwin...iero:_Scienze)/).
Frutto del positivismo italiano è la creazione della “criminologia” ad opera di Lombroso e dei suoi seguaci.
Esperienza fondamentale per Lombroso fu la partecipazione come medico militare alla repressione del brigantaggio ( si veda Liber liber, Internet archive e Biblioteca italiana dove si può trovare “Socialismo e scienza positiva” di Enrico Ferri) .

Infine giunse Antonio Labriola.
Labriola, partito da posizioni hegeliane, (era stato allievo di Bertrando Spaventa a Napoli), passato per lo studio di Herbart, era approdato, nella maturità, al marxismo di cui divenne uno dei più fini interpreti (su Liber liber, Library genesis).
La diffusione del pensiero di Marx ed Engels in Italia, nella seconda metà dell'Ottocento è stata oggetto di numerosi studi (non mi risulta che siano presenti in rete, invece si può leggere la raccolta “Sull'Italia.Scritti e Lettere” di Marx ed Engels, da cercare con Google, sulla traduzione del Manifesto un articolo di Marcello Musto,Diffusione e recezione del Manifesto in Italia, Google; per il pensiero economico un “paper” dell'Università di Torino a cura di Giandomenica Becchio e Roberto Marchionatti, Google)
Di Benedetto Croce, allievo di Labriola, si può dire che ha fatto un percorso inverso al suo maestro,
partito dal marxismo è poi approdato all'idealismo, frutto del primo periodo è Materialismo storico ed economia marxista (Internet archive).
Giovanni Gentile è autore de “La filosofia di Marx”, giudicata da Lenin con grande favore.(Internet archive).
Non mancano altri studiosi del marxismo ma di grana più grossa, come Achille Loria (Internet archive ad nomen),

Mi fermo qui alle soglie del Novecento secolo difficile, aspro e forte, che richiede una trattazione specifica.

Va da se che tutti gli autori e le correnti menzionati hanno una trattazione, più o meno approfondita, in tutte le storie della filosofia. Nei siti più volte menzionati si può trovare una gran copia, sia di manuali scolastici, sia di opere di grande respiro. A solo titolo di esempio, tra i primi: Giannantonio:
Dal Pra; Balducci; Antiseri-Tagliagambe. Tra le seconde: Coplestone; Geymonat; Rossi.
Le risorse messe a disposizione dalla rete sono enormi mi limito a indicare il sito: www.treccani.it/, dove è possibile leggere tutte le pubblicazioni dell'Istituto Treccani: Dizionario filosofico, Enciclopedie varie, monografie. Una vera miniera.
Utile il sito: www.filosofico.net/ curato da Diego Fusaro.
 
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view post Posted on 7/9/2014, 17:10
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Grazie davvero Eduardo per questo lavoro bibliografico già cospicuo e equilibrato. Che peraltro si affianca a quello imponente di condivisione fatto da te altrove. Spero che qualcun altro voglia seguirti in questo utile lavoro, ...a cominciare da me, ovviamente...
Grazie ancora.
 
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